· · Normativa e Sicurezza
Strutturale · Norme Tecniche per le Costruzioni · · Responsabilità secondo le Nuove NTC DELLE
FIGURE COINVOLTE · NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN CALCESTRUZZO
(*) · Silvia Collepardi · · A) INTRODUZIONE · B) VITA NOMINALE E CLASSI DUSO DELLA STRUTTURA (§
2.4.1, 2.4.2, 2.4.3 NTC) · C) VERIFICHE DI SICUREZZA, DI
FUNZIONALITÁ, DI ROBUSTEZZA E SCELTA DEI MODELLI CALCOLO
· D) DURABILITÁ DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO · E) SPECIFICHE DEL CALCESTRUZZO E CLASSI DI RESISTENZA · F) REGOLE PER LESECUZIONE DEL PROGETTO · G) CONTROLLO SUI MATERIALI PER IL CONFEZIONAMENTO
C.A. E C.A.P. · H) COMPITI DEL COLLAUDATORE
· I) CONCLUSIONI (*) Questo articolo
riproduce l’Appendice IV del libro “IL NUOVO CALCESTRUZZO”, M. Collepardi, S.
Collepardi, R. Troli – Quinta Edizione Giugno 2009, Edizioni Tintoretto A) INTRODUZIONE In questo articolo sono esaminate le Norme Tecniche per
le Costruzioni (NTC) approvate con D.M. del 14 Gennaio 2008, pubblicato
sulla G.U. del 4 Febbraio 2008 ed in vigore dal 5 Marzo 2008 (Il testo integrale delle NTC, come anche della relativa
Circolare esplicativa, è incluso nel CD allegato al libro). Queste NTC rappresentano una versione aggiornata
della prima edizione delle NTC emanata con D.M. del 14 Settembre 2005 e
contengono molte e signifi cative variazioni rispetto al D.M. del Gennaio 1996
sul calcestruzzo armato. In particolare, verranno esaminate le responsabilità
delle seguenti figure nel settore delle costruzioni in calcestruzzo: il
Progettista, il Direttore dei Lavori, l’Appaltatore, il Produttore di
calcestruzzo preconfezionato, il Laboratorio Ufficiale per le prove di
accettazione sui materiale e il Collaudatore. B) VITA NOMINALE E CLASSI D’USO DELLA STRUTTURA (§
2.4.1, 2.4.2, 2.4.3 NTC) Secondo le NTC (paragrafo 2.4.1) il Progettista deve
dichiarare nel progetto la “Vita nominale” della struttura intesa come numero di
anni nel quale la struttura, purché sottoposta a manutenzione ordinaria, deve
poter essere usata per la funzione a cui è destinata. Rispetto alla
precedente versione del DM (14 Settembre 2005), scompare il coinvolgimento
del Committente nel defi nire la vita nominale della struttura di concerto
con il Progettista. La scelta di questa importante caratteristica – che
rappresenta un significativo cambiamento rispetto alle precedenti norme di
legge sulle costruzioni in c.a. del 1996 – è facilitata dalla Tabella 2.4.I
nel testo originale delle NTC nella quale si individuano i seguenti tre tipi
di strutture:
Nella Tabella IV/1a sono sinteticamente mostrate le
summenzionate suddivisioni nei tre Tipi di Struttura, con la relativa vita nominale. In caso di verifica nei confronti di azioni
sismiche, al
paragrafo 2.4.2 delle NTC, le costruzioni vengono anche suddivise nelle
quattro classi d’uso in base ai seguenti criteri:
Ad ogni classe d’uso della struttura corrisponderà un
coefficiente d’uso da utilizzare nel calcolo del periodo di riferimento (Vr) necessario per la verifica sismica
(paragrafo 2.4.3 delle NTC). Nella Tabella IV/1b sono sinteticamente mostrate
le summenzionate classifi cazioni. Le NTC, pertanto, non escludono che in casi
straordinari possano essere previste costruzioni con una vita utile maggiore
di 100 anni, purché si valutino le azioni con appositi studi e, in caso di
verifi ca alle azioni sismiche, si considerino i periodi di riferimento (Vr) riportati in Tabella IV/1b. La defi nizione stessa del concetto di “Vita nominale”
riportata nelle NTC suggerisce che, alla scadenza della vita nominale
dichiarata in progetto valutata a partire dalla fi ne della costruzione
ovvero dalla data del collaudo statico, la struttura dovrà essere sottoposta
ad una nuova valutazione della sicurezza così come descritto dettagliatamente
nel Capitolo 8 delle NTC dedicato alle “Costruzioni esistenti”. Si può notare come da una parte sia fatto obbligo di
dichiarare nel progetto l’appartenenza ad una Classe e ad un Livello di
sicurezza, mentre dall’altra è lasciato alla libera responsabilità del
Progettista la interpretazione sulla scelta di suddette caratteristiche. Tabella
IV/1a: Vita nominale della struttura Tabella
IV/1b :Classi d’uso della
struttura e periodi di riferimento in caso di verifi ca sismica C) VERIFICHE DI SICUREZZA,
DI FUNZIONALITÁ, DI ROBUSTEZZA E SCELTA DEI MODELLI CALCOLO Nel Capitolo 2 delle NTC sono descritte le strutture e
gli elementi strutturali che devono essere progettati, eseguiti, collaudati e
sottoposti a manutenzione ordinaria affinché la loro sicurezza e la prevista
funzionalità siano garantite nei confronti dell’insieme degli stati limite e
di eventuali azioni eccezionali verosimili che si possano manifestare durante
le vita nominale della struttura (paragrafi 2.1 e 2.3 NTC) in funzione
dell’uso e del tipo della struttura nonché delle conseguenze del danno o del
collasso con riguardo a persone, beni e possibili turbative sociali. Le
verifi che delle strutture andranno eseguite con il metodo degli stati limiti
così come defi niti ai paragrafi 2.2 e 4.1.2. É ammessa ancora la verifica
con il metodo semplifi cato alle tensioni ammissibili (paragrafo 2.7 NTC)
solo per edifici di Tipo 1 e 2 e Classe d’uso 1 o 2 limitatamente a siti
ricadenti in zona sismica 4, nonché, nel caso di edifi ci in muratura, di
geometria semplice (paragrafo 4.5.6.4 NTC). In particolare, si defi nisce uno stato
limite ultimo (paragrafi
2.2.1 e 4.1.2.1 NTC) lo stato al superamento del quale si abbia collasso
strutturale, perdita di equilibrio o comunque dissesti irreversibili con
gravi conseguenze. Correlata alle verifiche agli stati limite Ultimi è anche
la valutazione della sicurezza della struttura (paragrafo 2.3 NTC). La scelta di una determinata vita nominale e classe
d’uso con un defi nito livello di sicurezza, comporterà da parte del
Progettista l’adozione diverse combinazioni (fondamentale, frequente, rara,
ecc…) con diversi coeffi cienti sicurezza e diversi periodi di ritorno delle
azioni di calcolo nelle verifi che degli Stati Limite Ultimi. Si definisce
invece stato limite di esercizio (paragrafi 2.2.2. e 4.1.2.2 NTC) lo stato
al superamento del quale corrisponde la perdita di una particolare
funzionalità che condiziona o limita la prestazione di progetto dell’opera.
Il Progettista deve definire gli stati limite di esercizio al superamento del
quale corrisponde la perdita di un particolare requisito ritenuto
indispensabile per la funzionalità e la durabilità dell’opera (es. formazione
di fessure nel calcestruzzo di apertura superiore ad un prefi ssato valore
oppure deformazioni eccessive per l’efficienza della struttura). Le NTC introducono, inoltre, il concetto di robustezza
(paragrafo 2.1 NTC)
intendendo con essa la capacità della struttura di sopportare danneggiamenti
locali provocati da singoli eventi eccezionali (es, urto, scoppio, incendio
per i quali vengono suggeriti al cap. 3.6 delle NTC dei modelli non
probabilistici) senza subire un collasso totale ovvero con un degrado di
prestazioni non sproporzionato alla causa che lo a provocato. Un esempio di
scarsa robustezza può essere rappresentato dalla Torri Gemelle di New York
che nel 2001 subirono un collasso di tutte le strutture ancorché esposte ad
un evento straordinario ma non impossibile da prevedere quale l’impatto di un
aereo in una localizzata parte della struttura. É responsabilità del Progettista individuare i
possibili scenari prevedibili, la eventuale concomitanza con altre azioni
variabili, la scelta degli strumenti per garantire la robustezza ad esempio
aumentando l’iperstaticità e la duttilità della struttura, compartimentando
la struttura oppure prevedendo delle barriere alle azioni a protezione della
struttura. Ovviamente è sempre responsabilità del Progettista effettuare la
verifi ca strutturale a tali azioni. Per ogni stato limite da verifi care, il progetto
richiede che vengano preliminarmente fissati dei modelli che schematizzino le
azioni, la geometria degli elementi costruttivi, i materiali ed i terreni
nonché dei modelli di calcolo per la trasformazione delle azioni (F)
in sollecitazioni (E, effetti delle azioni) e per la trasformazione
delle proprietà dei materiali in capacità portanti della struttura (R,
resistenza). Nella precedente edizione 2005 delle NTC, al paragrafo 2.3 , il
concetto dei modelli era sviluppato più ampliamente rispetto a quanto
presente nello stesso paragrafo dell’ultima edizione 2008. Il Progettista dovrà adottare i criteri probabilistici
scientifi camente comprovati quali il metodo semi-probabilstico agli stati
limiti (detto di primo livello) riportato nelle NTC ai cap. da 3 a 6.
Tuttavia, le NTC ammettono la possibilità di adottare altri metodi di livello
superiore tratti da documentazione tecnica di comprovata validità. Ovviamente, la responsabilita delle
verifiche agli stati limiti (paragrafi 2.2.3, 2.5.3, 2.6.2, 4.1.2.1 e 4.1.2.2 delle
NTC) con i modelli defi niti in fase di progetto è poi tutta del Progettista.
In particolare, il
Progettista dovrà effettuare suddette verifiche agli stati limite sia in fase
di progetto sulla base delle caratteristiche meccaniche dei materiali
presunte da dati di letteratura, sulle ipotesi delle varie fasi costruttive e
sulla caratterizzazione del terreno mediante indagini preliminari sia in fase
di esecuzione e collaudo sulla base delle caratteristiche meccaniche dei
materiali e dei terreni misurate durante la realizzazione dell’opera. D) DURABILITÁ DELLE
STRUTTURE IN CALCESTRUZZO É questo un altro aspetto molto innovativo (paragrafo
11.2.11 NTC), rispetto alle precedenti normative del ‘96, che coinvolge
direttamente il Progettista nel fissare le caratteristiche del calcestruzzo
da impiegare (composizione e resistenza meccanica), lo spessore del
copriferro e le regole di maturazione, per garantire la durabilità delle
strutture per la vita attesa di servizio da lui stesso individuata. Seguendo la generale fi losofi a prestazionale anziché
prescrittiva, queste Norme Tecniche per le Costruzioni, mentre
impongono al Progettista di stabilire i criteri
di durabilita in
base anche al sito dove sorgerà l’opera (classe di esposizione) ed alle condizioni di impiego, lasciano
amplia possibilità di scelta delle norme e procedure tecniche da
utilizzare per la defi nizione e la verifica delle specifiche di
durabilità. Le NTC riportano come utile riferimento per il Progettista
le norme UNI EN 206-1 ed UNI 11104 per individuare la classe di resistenza
capace di garantire la durabilità in funzione della classe di esposizione
ambientale. Il Progettista potrà anche defi nire dei criteri aggiuntivi
per valutare la durabilità quale, ad esempio, l’impermeabilità del
calcestruzzo all’acqua misurabile secondo la procedura della norma UNI
EN 12390-8. Per la garanzia della durabilità delle struttura, come
specifi cato al paragrafo 12 delle NTC, il Progettista puo
anche far
riferimento ad altra
letteratura tecnica consolidata o ad altre normative (per esempio Eurocodici strutturali CEN,
Norme UNI EN armonizzate, Istruzioni del Cons. Sup. dei LL.PP. o del CNR,
Linee guida del STC, altri codici internazionali quali quelli dell’ACI,
American Concrete Institute o
dell’ASCE, American Society of Civil Engineering) purché ne
faccia esplicita menzione nel progetto. E ) SPECIFICHE DEL
CALCESTRUZZO E CLASSI DI RESISTENZA Nei paragrafi 4.1 e 11.2.1, le NTC precisano che il Progettista
(o il Direttore tecnico di stabilimento per elementi prefabbricati in serie) deve
indicare la resistenza
convenzionale a compressione caratteristica misurata su provini cubici (Rck) nonché altre indicazioni sulla composizione del
calcestruzzo in funzione delle classi di esposizione e del requisito di
durabilità delle opere. Oltre alla resistenza a compressione caratteristica
(riferita a provini cubici maturati a 20°C per 28 giorni), il Progettista
potrà indicare anche altri tempi di maturazione a cui riferire la resistenza
cubica (ad esempio, la Rcm alle brevi stagionature necessaria al momento della precompressione di un elemento in
c.a.p.). Un’interessante novità di queste Norme Tecniche per
le Costruzioni in calcestruzzo (Tabella 4.1.II NTC) riguarda l’incremento
della resistenza meccanica a compressione (Rck) consentita per le costruzioni
in c.a. e/o c.a.p. , rispetto al precedente D.M. del Gennaio 1996. Nella
Tabella IV/2 vengono mostrate le varie classi di resistenza secondo la
denominazione normalizzata (Cfck/Rck) in funzione della tipologia di
costruzioni. La principale novità rispetto alla precedente normativa
nazionale del ’96, consiste nella possibilità che il Progettista specifi chi
calcestruzzi ad alta classe di resistenza (con Rck
fi no a 85 N/mm2) purché prima dell’inizio dei lavori si
verifichino, con prove di prequalifi ca, tutte le grandezze fi
sico-meccaniche che influenzano la resistenza e la durabilità. F ) REGOLE PER L’ESECUZIONE DEL PROGETTO Un altro compito importante affi dato al Progettista
(paragrafi 4.1.7 – 11.2.1 NTC) riguarda le regole esecutive (cautele da adottare per gli impasti, posa
in opera, maturazione dei getti e disarmo degli elementi strutturali). Queste
regole debbono essere descritte nel progetto tenendo conto della
particolarità dell’opera, del clima e della tecnologia costruttiva. Come è consuetudine di queste NTC, mentre viene fatto
esplicito obbligo di descrivere nel progetto queste regole esecutive, si
lascia alla libertà del Progettista la possibilità di far riferimento a norme
nazionali o internazionali per i dettagli esecutivi: nel caso specifi co il
Progettista può fare utile riferimento alla norma UNI EN 13670-1 “Esecuzione di
strutture in calcestruzzo – Requisiti comuni”. Ciò non esclude tuttavia che il
Progettista possa far riferimento a raccomandazioni estere collaudate come
per esempio quelle dell’American Concrete Institute. G) CONTROLLO SUI MATERIALI
PER IL CONFEZIONAMENTO C.A. E C.A.P. Una importante novità (paragrafo 11.1 NTC)
relativamente ai controlli su materiali e prodotti utilizzati è che il Servizio
Tecnico Centrale potrà
attivare un sistema di vigilanza presso i cantieri ed i luoghi di
lavorazione per verifi care la corretta applicazione delle disposizioni
descritte al Capitolo 11 delle NTC. Tabella
IV/2: Classi di resistenza in funzione del tipo di costruzione G.1) Il controllo della
qualità dei componenti il conglomerato cementizio (Paragrafo 11.2.9 NTC) É responsabilità del produttore delle materie
prime distribuire
materiali o prodotti che siano conformi alle specifi che tecniche europee e/o
nazionali in vigore. Anche se non espressamente richiamato dalle NTC, per i
prodotti soggetti a obbligo di marcatura CE secondo norme europee
armonizzate, tale obbligo deve essere rispettato e, in caso di contrasto con
alcune parti delle NTC, i requisiti previsti dalla marcatura CE risulteranno
prevalenti su quelli delle NTC (paragrafo 11.1 NTC). Nei casi in cui sia
prevista la marcatura CE (per esempio: cementi, cenere volante, fumo
di silice, loppa d’altoforno, aggregati e fi ller inerti, additivi) la
relativa attestazione deve essere consegnata alla Direzione Lavori. Il
Direttore lavori potrà comunque eseguire i controlli di accettazione
aggiuntivi sulle
caratteristiche indicate nella Tabella 11.2.IV delle NTC. Si segnala come
novità la possibilità di utilizzare anche aggregati grossi riciclati provenienti da un processo
di recupero di prodotti demoliti e frantumati conformi alla UNI EN 12620,
nelle quantità percentuali massime indicate dalla stessa NTC in Tabella
11.2.IV. Il loro utilizzo è consentito purché sia certifi cata
la conformità alla UNI EN 12620 con controlli di produzione giornalieri e
ogni 100 ton, e comunque a condizione che la miscela di conglomerato
cementizio venga preliminarmente qualifi cata e documentata attraverso idonee
prove di laboratorio. Si ricorda a tale proposito che con la Circolare del 15
luglio 2005, n. 5205 il Ministero dell’Ambiente aveva reso note le
disposizioni per attuare nel settore edile, stradale e ambientale il D.M.
203/2003, cioè il Decreto che impone alle Pubbliche Amministrazione di
soddisfare il proprio fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota
non inferiore al 30% di prodotti ottenuti da materiale riciclato i quali
devono essere inseriti in sede di formulazione dei capitolati d’appalto delle
opere pubbliche. G.2) Il controllo della
qualità del calcestruzzo (§ da 11.2.2 a 11.2.7 NTC) Prima di procedere con l’esame dei vari tipi di
controllo defi nite delle NTC è opportuno fissare alcune definizioni e
simbologie adottate per la resistenza meccanica a compressione (misurata in
MPa) dei provini di forma cubica o cilindrica dopo una stagionatura umida di
28 giorni dal getto e delle carote estratte dalla struttura esposta alle
condizioni ambientali. Queste sono le defi nizioni delle “varie” resistenze
meccaniche: • la resistenza “progettuale” è quella stabilita dal Progettista e può essere
espressa con Rcm prog ed Rck prog per indicare rispettivamente il valore
medio e quello caratteristico riferiti a provini cubici. Vale la pena di
osservare che mentre nel progetto è sempre indicato il
valore della Rck prog non altrettanto può dirsi per la Rcm prog salvo alcune eccezioni: 1. prescrizione di Rck con controllo di tipo A: in tal caso Rcm prog = Rck prog + 3,5 MPa 2. prescrizione di Rck con controllo di tipo B con la precisazione anche del
massimo scarto quadratico medio ammesso in progetto (sprog): in tal caso Rcm prog = Rck prog + 1,4×sprog In assenza di altre indicazioni le NTC (§ 11.2.10.1)
prevedono di valutare fcm prog = fck prog + 8
ovvero, in termini cubici, Rcm prog = Rck prog + 10 MPa. • la resistenza “potenziale”, indicata con Rcm
pot ed Rck pot rispettivamente per il valore medio e quello
caratteristico, è la resistenza determinata sperimentalmente su provini
cubici fatti prelevare dal DL durante il controllo di accettazione della
fornitura del calcestruzzo; • la resistenza “strutturale”, con Rcm strutt ed Rck strutt per indicare rispettivamente il valore medio e quello caratteristico, è la
resistenza determinata dal DL o dal Collaudatore per schiacciamento
delle carote con rapporto altezza/ diametro
(h/D) eguale a 1 oppure con prove non-distruttive (indagine sclerometrica, ultra-sonica,
ecc.) eseguite sulla struttura. Ciascuna delle resistenze sopra defi nite (progettuale,
potenziale e strutturale) sono definite “cubiche” (Rc) quando sono determinate su provini cubici
o carote con h/D = 1; la resistenza “cubica”
può essere convertita nella resistenza “cilindrica”
(fc) delle carote, o dei provini cilindrici,
con h/D = 2 attraverso la correlazione riportata nelle stesse NTC al
paragrafo 11.2.10.1:
Secondo le NTC (paragrafo 11.2.2) il controllo della
qualità del calcestruzzo si articola in tre fasi di seguito indicate con a, b e c. a) Valutazione preliminare della resistenza (paragrafo 11.2.3 NTC): deve essere eseguita prima dell’inizio dei
lavori a cura dell’Appaltatore, sotto il controllo del Direttore
dei Lavori, per
identifi care la composizione della miscela conforme alla Rck del
progetto; l’Appaltatore rimane responsabile anche in caso in cui le prove di
prequalifi ca siano delegate a terzi e che il materiale sia fornito da un
produttore di calcestruzzo preconfezionato. A tale proposito le NTC riservano uno specifi co
paragrafo (11.2.8) proprio alle prescrizioni relative al calcestruzzo
confezionato con processo industrializzato (preconfezionato e prefabbricato).
Ogni impianto di produzione di produzione di calcestruzzo preconfezionato
dovrà possedere un sistema di controllo di produzione di
fabbrica noto anche
come FPC (Factory Process Control) conforme alle Linee Guida del
calcestruzzo strutturale del Ministero dei LL.PP. e certifi cato da un
organismo indipendente accreditato secondo procedure analoghe a quelle
attualmente adottate per la marcatura CE di altri prodotti da costruzione con
sistema di attestazione 2+. L’FPC, pur predisposto in coerenza con la UNI EN
9001, non deve confondersi con il sistema di gestione di qualità aziendale
che è facoltativo, certifi cato da organismi non necessariamente coincidenti
con quelli che certifi cano l’FPC. Ciò non toglie che i due sistemi (FPC e
Gestione Qualità) possano comunque integrasi tra loro anche dal punto di
vista documentale (Manuale, Procedure, moduli di registrazione ecc…). Nel caso l’impresa utilizzi un calcestruzzo
preconfezionato, e pertanto necessariamente dotato di certificazione
dell’FPC, non è più obbligata ad eseguire le prove di prequalifi ca che
rimangono invece obbligatorie in caso di calcestruzzi prodotti direttamente
dall’impresa in cantiere senza un processo industrializzato. Prima
dell’inizio della fornitura, il Direttore dei Lavori dovrà acquisire copia
della certifi cazione dell’FPC o la documentazione relativa alle prove di
prequalifi ca eseguite. Successivamente, il Direttore dei Lavori è tenuto a verifi
care che ogni
fornitura in
cantiere di calcestruzzo preconfezionato sia accompagnato da documenti
che indichino gli
estremi della certifi cazione di controllo di produzione in fabbrica e a rifiutare le eventuali
forniture non conformi. Il DL dovrà comunque poi eseguire le prove di
accettazione. b) Controllo di accettazione (paragrafo 11.2.5 delle NTC): deve essere eseguito a cura del Direttore dei
Lavori in corso d’opera al momento del getto del componente strutturale per
verifi care, alla scadenza dei 28 giorni dal getto, che la resistenza a
compressione caratteristica “potenziale” del calcestruzzo (nel seguito
indicata con Rck pot) risulti superiore alla resistenza
caratteristica di progetto come indicato dalla disequazione [2]:
Il Direttore dei Lavori (o un suo tecnico di fi ducia) deve
procedere al prelievo
dei campioni indicando in apposito verbale (novità rispetto al precedente DM del ‘96)
la data del prelievo, la posizione e le date di getto delle strutture
interessate da ciascun prelievo, le sigle identifi cative dei provini e le
rispettive resistenza caratteristiche di progetto. Il Direttori dei Lavori deve poi sottoscrivere la domanda di prove
(pena la non validità del certifi cato) a un Laboratorio
Ufficiale riconosciuto
dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti secondo l’articolo 59 DPR
n°380/2001 (paragrafo 11.2.5.3 NTC), facendo esplicito riferimento ai dati
riportati nel verbale di prelievo che poi dovranno comparire anche nel
certifi cato di prova. Le prove di resistenza meccanica debbono
essere effettuate
secondo le norme UNI EN 121390-1 e UNI EN 12390-2 per il confezionamento e la
stagionatura dei provini e secondo la UNI EN 12390-3 e 4 per la
determinazione della resistenza meccanica, adottando i controlli di tipo A
(paragrafo 11.1.5.1 NTC) o di tipo B (paragrafo 11.2.5.2 NTC) obbligatorio
per strutture con più di 1500 m3 di calcestruzzo per il calcolo
della resistenza caratteristica. Nel caso del controllo semplifi cato di “tipo A”, la
correlazione tra Rck ed Rcm sarà:
Il controllo di accettazione semplifi cato di tipo A
può essere adottato dal DL solo per strutture con meno di 1500 m3 di
calcestruzzo omogeneo eseguendo un prelievo ogni 100 m3 di
getto e comunque un minimo di 3 prelievi (6 provini) comunque un prelievo al giorno. Se invece si esegue il controllo di tipo statistico B,
la correlazione tra valore caratteristico (Rck
pot) e valore
medio (Rcm pot), è definita dall’equazione [4]:
con s eguale
allo scarto quadratico (s.q.m.) medio che risulta dal controllo di
accettazione di tipo B. La novità introdotta dalle NTC è che questo tipo di
controllo, applicabile a qualsiasi costruzione in calcestruzzo, diventa ora
obbligatorio per strutture costruite con più di 1500 m3 di
calcestruzzo omogeneo. Il numero dei prelievi (ciascuno composto da 2
provini) sui quali il DL deve determinare Rcm
pot ed s per il calcolo della Rck pot è
almeno 15. Inoltre, nel caso di controllo di tipo B, il coeffi
ciente di variazione (s/Rcm
pot) secondo
le NTC non deve superare il valore di 0,30 e comunque, già per un valore s/Rcm pot > 0,15, il DL deve provvedere a controlli più accurati. In Tabella IV/3 si riportano, per diversi valori di Rcm pot, le limitazioni sullo s.q.m.
(s) derivanti da suddette
prescrizioni. In caso di esito negativo dei controlli di accettazione, il DL
deve procedere con una verifi ca della struttura in opera come descritto al
paragrafo 11.2.6 delle NTC relativo ai controlli sul calcestruzzo messo in
opera. Tabella IV/3: Limitazioni al valore dello s.q.m. (s) per diversi valori
di Rcm pot registrati nei controlli di accettazione c) Prove complementari (paragrafo 11.2.7 NTC): possono essere richieste dal Direttore
dei Lavori a
eventuale completamento delle prove di accettazione per stimare la resistenza
meccanica a tempi precedenti la stagionatura di 28 giorni alla quale deve
essere necessariamente determinata la Rck
pot; altre
prove complementari possono essere eseguite, ad esempio, per determinare
l’impermeabilità all’acqua, la resistenza a fl essione o trazione, il ritiro
igrometrico, la deformazione viscosa, ecc... Nel caso di elementi prefabbricati in
serie (controllata
o qualificata) le figure del Progettista e del Direttore lavori sono
sostituite fi no alla fase di consegna a piè d’opera dal Progettista
e dal Direttore
tecnico di produzione
secondo le responsabilità e attività descritte in dettaglio ai paragrafi
4.1.10.3 e 11.8 delle NTC. É poi responsabilità del
Direttore Lavori dell’opera verificare la conformità
di tutti i documenti che
il prefabbricatore deve obbligatoriamente consegnare: attestato di qualifi
cazione del Servizio Tecnico Centrale, certifi cazione d’origine del
prodotto, estratto del registro di produzione, certifi cati di prova del
laboratorio uffi ciale, istruzioni per il trasporto ed il montaggio,
elaborati fi rmati con istruzioni per il corretto impiego e manutenzione dei
manufatti (paragrafo 11.8.5 NTC). G.3) Controllo della resistenza
del calcestruzzo della strutture (Paragrafo 11.2.6 NTC) Nel caso in cui le resistenze meccaniche dei prelievi
eseguiti in corso d’opera (resistenza potenziale, Rck
pot) non
soddisfi no i criteri di accettazione per la Rck prevista in progetto (Rck prog) oppure nel caso in cui sorgano dubbi
sulla qualità del calcestruzzo rispetto alle prove di prequalifi ca, oppure
sulla validità stessa dei controlli di accettazione, il Direttore
Lavori o il Collaudatore
debbono procedere alla
valutazione della resistenza del calcestruzzo in opera (resistenza strutturale, Rck strutt) attraverso prove non distruttive (per
esempio mediante sclerometria, misura della velocità delle onde ultrasoniche
o estrazione di tasselli post inseriti secondo UNI EN 12504-1, 2 e 3) o
distruttive consistenti dell’estrazione dalla struttura di provini cilindrici
(carote). Per queste valutazioni del calcestruzzo in opera, le
NTC, al paragrafo 11.2.6, indicano come documento di riferimento le “Linee
guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione
delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante
prove non distruttive” emanate dal STC. Per la parte delle verifi che del
calcestruzzo in opera, suddette Linee Guida coincidono per lo più con le indicazioni
riportate anche nella UNI EN 13791:2007 valutazione della resistenza a
compressione su calcestruzzo messo in opera. Nel caso di esecuzione di misure di resistenza a
compressione su carote (fc strutt), la norma UNI EN 12504-2 (prelievo esame
e prove di compressione su carote) e la già citata UNI EN 13 791 raccomandano
di eseguire carote con altezza/diametro (h/d)=1 nel caso in cui il risultato debba essere confrontato
con la resistenza caratteristica “cubica” di progetto o potenziale (Rck prog oppure Rck pot) ovvero di eseguire carote con h/d = 2 qualora si debba far
riferimento resistenza caratteristica “cilindrica” di progetto o potenziale (fck prog oppure fck pot), Nel caso sia necessario correlare la resistenza
cubica su carote h/d = 1 con
la resistenza cilindrica su carote con h/d
= 2 si utilizzerà la relazione già riportata in [1]. Per la valutazione della resistenza strutturale, i
documenti legali di riferimento (Circolare Esplicativa alle
NTC, pubblicata sulla G.U. del 26/2/2009 supplemento ordinario N° 27; UNI EN
13791 oppure il § 10.3 delle Linee Guida per la messa in opera del
calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche
meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive) richiamati dalle NTC prevedono due casi: 1. Valutazione del solo valore medio. Se si possiedono meno di 15 carote (o
comunque di equivalenti risultati da prove non distruttive), la recente
Circolare Esplicativa delle NTC precisa come sia possibile solo una
valutazione della Rcm strutt da confrontare con il valore medio di progetto (Rcm prog), come è più avanti precisato nella
disequazione [7]. Sulla valutazione della resistenza media di progetto si è
già discusso all’inizio del presente paragrafo G.3. 2. Valutazione anche del valore
caratteristico con un numero di carote superiore a 15. Se si vuole
applicare un controllo di tipo statistico, il numero delle carote dovrà
essere almeno pari 15 e la correlazione tra valore caratteristico (Rck strutt) e valore medio (Rcm strutt), è definita dall’equazione [5]:
dove sstrutt è lo scarto quadratico medio determinato dai valori delle
resistenze meccaniche delle carote estratte dalla struttura. In tal caso, il
valore di Rck strutt potrà essere confrontato con la resistenza
caratteristica di progetto (Rck prog) come più avanti precisato nella
disequazione [7’]. Le NTC indicano per la verità che le valutazione della
resistenza strutturale può essere fatta anche con prove non distruttive.
Quindi, teoricamente, parte delle 15 carote potrebbe essere sostituito da
prove non distruttive opportunamente tarate con un numero minimo di carote
(es. 3) che deve essere comunque fatto. Nelle NTC, tuttavia, non viene data
alcuna indicazione sul numero di prove non distruttive ammesse in
sostituzione delle carote. Altri testi di riferimento (OPCM 3274) indicano,
ad esempio, che ogni carota debba essere sostituita da almeno tre prove non
distruttive. Relativamente al confronto tra resistenza strutturale e
resistenza potenziale le NTC (paragrafo 11.2.6 NTC), ammettono che, a causa
del differente grado di compattazione e della diversa stagionatura del calcestruzzo
in opera rispetto a quelli realizzabili per un provino, il valor medio della
resistenza del calcestruzzo in opera (resistenza strutturale) è in genere inferiore al valor medio
della resistenza dei prelievi in fase di getto maturati in condizioni di
laboratorio a 20°C e con UR > 95% (resistenza potenziale). Allo stesso paragrafo 11.2.6, le NTC precisano che il
valore della resistenza media strutturale (Rcm strutt) determinato sulla struttura mediante
prove distruttive o non-distruttive, deve essere almeno pari all’85 % della
resistenza media di progetto (Rcm prog):
La Circolare esplicativa (C 11.2.6) delle NTC precisa
che la stessa equazione [7] possa essere applicata anche ai valori
caratteristici della resistenza (strutturale e di progetto) qualora, avendo a
disposizione almeno 15 carote, sia stata eseguita la valutazione statistica
indicata in [5]. In tal caso si dovrà verificare che:
Se le disequazioni [7] o [7’] sono rispettate, la
resistenza del calcestruzzo in opera è accettabile senza alcuna ulteriore
verifi ca di sicurezza della struttura. Potrebbe tuttavia rimanere aperta la contestazione
dell’impresa nei confronti del preconfezionatore se la resistenza
caratteristica del calcestruzzo fornito (Rck pot) risultasse di qualità inferiore a quello pattuito (Rck prog). Se, invece, le disequazioni [7] o [7’] non sono rispettate, il DL o il
Collaudatore potrà prescrivere il consolidamento dell’opera o addirittura
la sua demolizione. Le spese di questa
operazione dovranno essere addebitate solo al preconfezionatore se Rck strutt ³ 0,85×Rck pot (ovvero Rcm strutt ³ 0,85×Rcm pot in caso di valutazione del solo valore medio strutturale con meno di 15
carote) in quanto l’impresa ha correttamente messo in opera un
calcestruzzo purtroppo carente fornito dal preconfezionatore
(Rck pot < Rck prog). Se, invece, la Rck strutt < 0,85×Rck pot, oltre alle
carenze del calcestruzzo fornito dal preconfezionatore (Rck pot < Rck prog) si
sommano quelle dovute alla carenza della messa in opera da parte
dell’impresa. Queste considerazioni sono più in dettaglio
illustrate nelle Tabelle IV/4 e IV/5 che seguono. Nelle Tabelle IV/4 e IV/5 sono mostrate a titolo di
esempio due controlli di accettazione (rispettivamente di tipo A e di tipo B)
che includono anche alcune non conformità e le relative implicazioni legali.
Per ciascuna categoria di controllo sono previsti 6 casi indicati con
A1-A2-A3-A4-A5-A6 oppure B1-B2-B3-B4-B5-B6. In entrambi i due tipi di
controllo, la Rck prog è, eguale a 30 MPa. Inoltre, i valori di Rck strutt si intendono ricavati, con almeno 15 carote o
equivalenti risultati di prove non distruttive, applicando la formula
indicate in [5]. Quando si adotta il controllo di tipo A (Tabella IV/
4), accanto al caso di tipo A1 dove non si verifi ca alcuna implicazione
legale in quanto sia Rck pot che Rck strutt sono in accordo con i limiti imposti dalle
disequazioni rispettivamente [3] e [7’], si possono verificare tre tipi di
non-conformità : • quella di tipo A2 da attribuire alla responsabilità
dell’impresa • quella di tipo A3 da attribuire al fornitore di
calcestruzzo • quella di tipo A4 da attribuire sia al fornitore di
calcestruzzo sia all’impresa Nella Tabella IV/4 sono anche indicati due casi (A5 e
A6) di inadempienza del DL che non ha prelevato i provini sui quali eseguire
il controllo di accettazione di tipo A. Nel caso di tipo A5 fortunatamente la
Rck strutt (28 MPa)
soddisfa il requisito di accettazione in quanto è superiore all’85% della Rck prog (25.5 MPa); pertanto, a parte
la inadempienza del DL, non è richiesta alcuna verifi ca della sicurezza
della struttura da parte del DL o del Collaudatore. Nel caso di tipo A6,
invece, la negligenza del DL nell’esercitare il controllo di accettazione è
accompagnata da una Rck strutt (22 MPa)
inaccettabile in quanto inferiore all’85% della Rck prog (25.5 MPa) e
pertanto si dovrà procedere alla verifi ca della sicurezza della struttura
con il valore ridotto di Rck strutt (22 anziché 25.5 MPa). A causa della
mancanza dei prelievi di accettazione, non è dato purtroppo di sapere se la
non conformità sia da attribuire al fornitore di calcestruzzo (in quanto Rck pot < Rck prog)
oppure all’impresa (in quanto Rck strutt < 0.85×Rck prog) oppure a entrambi. Nella Tabella IV/5 sono mostrati i corrispondenti 6
casi di tipo B1-B2-B3-B4-B5-B6. Anche in questo esempio la Rck prog è di 30 MPa ma con un controllo di tipo B
con uno scarto quadratico medio registrato sui provini cubici (s) di 5 MPa. Il caso di tipo B1, come il corrispondente caso di tipo
A1, non presenta alcuna implicazione legale poiché sono soddisfatti sia il
requisito di Rck pot (> 30 MPa) sia quello di Rck strutt (29 > 0,85×30 MPa). Il caso di tipo B2 riguarda una
non conformità dell’impresa per la Rck strutt (24 MPa) che è minore
dell’85% di Rck prog (25.5 MPa). Il
caso di tipo B3 rappresenta la non conformità del calcestruzzo
preconfezionato per una carente Rck pot (25 MPa) rispetto alla Rck prog (30 MPa). Tabella IV/4: Casistiche di controlli di accettazione di tipo A sulla
fornitura di calcestruzzo (Rck pot) e di quello in opera (Rck strutt) con Rck prog = 30 MPa. In rosso sono
evidenziate le non-conformita e/o le inadempienze I casi di tipo B5 e B6 rappresentano esempi di
inadempienza del DL che, secondo il DM del 14 Gennaio 2008, ha l’obbligo di
eseguire il controllo di accettazione e quindi nel valutare le responsabilità
del preconfezionatore o dell’impresa o di entrambi. Nel caso di tipo B5 la
negligenza del DL è fortunatamente “sanata” da un risultato favorevole della Rck strutt (35 MPa) superiore al valore
accettabile di 0,85×Rck prog = 0,85×30 = 25.5 MPa e quindi non è richiesta alcuna verifica
della sicurezza dell’opera. Nel caso di tipo B6, invece, la Rck strutt (23 MPa) non è accettabile
(secondo il summenzionato DM) per essere inferiore al valore di 0,85 Rck prog = 25.5 MPa. Anche in questo
caso, come in quello A6 della Tabella 4, non è possibile risalire alla
responsabilità del produttore di calcestruzzo preconfezionato o dell’impresa
o di entrambi. Da un punto di vista legale la responsabilità di questa
non-conformità ricade sull’impresa che, nei confronti della Committenza, è la
sola responsabile per la carente qualità della struttura in opera
indipendentemente se il calcestruzzo sia stato prodotto dall’impresa stessa
o, come è il caso in esame e, nella pratica di cantiere, la più frequente. Rimane, tuttavia, aperta la possibilità di una rivalsa,
in sede legale, dell’impresa nei confronti del DL per le negative conseguenze
della sua negligenza (nell’esercitare l’obbligatorio controllo di
accettazione) sulla impossibilità di accertare, se in tutto o in parte, la
responsabilità del carente calcestruzzo strutturale sia da attribuire al
fornitore di calcestruzzo preconfezionato. H) COMPITI DEL COLLAUDATORE Nel paragrafo 4.1.10 e nel Capitolo 9 sono descritte le
responsabilità del Collaudatore. Egli è addetto al controllo dei documenti
attestanti il possesso
delle necessarie autorizzazioni, la denuncia di inizio lavori, eventuali
variazioni in corso d’opera nonché alla verifica della relazione del DL a
fine lavori. Il Collaudatore deve esaminare il progetto
dell’opera ed in
particolare i livelli di sicurezza e di durabilità adottati in relazione alla
vita utile di progetto dichiarata, i modelli geologico, dei materiali, delle
azioni e di calcolo adottati, nonché le verifiche numeriche condotte nei
calcoli strutturali dal Progettista ed i piani di manutenzione previsti. Nelle
varie fasi costruttive dell’opera e degli elementi strutturali
principali, sia
costruiti in opera che prefabbricati, il Collaudatore deve
ispezionare l’opera
alla presenza del
Direttore dei Lavori e dell’Appaltatore confrontando il progetto con la
costruzione realizzata. Egli deve controllare le
certificazioni dei
controlli di accettazione su materiali e prodotti, i risultati delle indagini
geotecniche, eventuali prove aggiuntive richieste dal DL, il registro delle
non conformità curandosi che ognuna di queste ultime sia stata risolta. In
caso contrario, o comunque in caso di dubbio sulla sicurezza o sulla
durabilità dell’opera, il collaudatore potrà richiedere di effettuare tutti
quegli accertamenti, studi, indagini supplementari (es. prove di carico, prove in sito,
monitoraggio della struttura) che lo convincano sulla sicurezza, durabilità e
collaudabilità della struttura. Tabella IV/5: Casistiche di controlli di accettazione di tipo B sulla
fornitura di calcestruzzo (Rcm pot e Rck pot) e di quello in opera (Rck strutt) con Rck prog = 30 MPa. In rosso sono evidenziate le non-conformita e/o le inadempienze Il Collaudatore può predisporre un programma di prove
di carico da
sottoporre all’accettazione del Progettista, del Direttore Lavori e del
Costruttore. Le prove di carico, della cui attuazione è responsabile il
Direttore Lavori, dovranno essere condotte con azioni pari ai valori massimi
di progetto solo quando i materiali abbiano raggiunto le resistenze attese e
la struttura la configurazione finale. Il Collaudatore deve
successivamente esaminare
i risultati di
suddette prove di collaudo. Il giudizio sull’esito delle prove è completa
responsabilità del
Collaudatore. I) CONCLUSIONI Nelle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, ci sono
molte e significative novità circa le responsabilità attribuite ai vari
attori nel campo delle costruzioni in calcestruzzo. Le più importanti e le più innovative riguardano gli
obblighi del Progettista che, oltre al calcolo strutturale degli elementi,
deve dare indicazioni sulla posa in opera,sulla stagionatura e sulle
caratteristiche del calcestruzzo; in particolare, deve indicare il valore
della Rck che tenga conto anche della durabilità della struttura
in relazione all’ambiente dove sorge l’opera e la vita di servizio precisata
nel progetto. Accanto a questi obblighi le Norme Tecniche per le Costruzioni
lasciano al Progettista la responsabilità di scegliere se far riferimento
anche ad altra letteratura tecnica consolidata o ad altre normative
internazionali. In sostanza, le nuove NTC dichiarano chi deve fare che cosa,
ma lasciano aperta la scelta sul come fare, ovvero sostituiscono una impostazione
essenzialmente prestazionale a quella prevalentemente prescrittiva
delle precedenti
normative. |
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